La Casata dei Lupi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
INDICE
La Stirpe INDICE GENERALE
2 L'investitura dell'Imperatore del Sacro Romano Impero
3.1.1 La Linea di Soragna, Padova e Malta 3.1.2 Le Linee di Piemonte, Toscana, Umbria e Roma
3.2.2 La Linea di Molfetta (BA) 3.2.3 Le Linee di Dalmazia e Fiume
6 Rappresentanti odierni della famiglia
6.1.4 Palermo di Santa Margherita
7.1 Genealogia di San Lupo di Troyes 7.2 Genealogia della famiglia Romana dei Virii Lupi 7.3 Genealogia della Stirpe Luporum 7.4 Genealogia dei de'Lupis di Malta 7.5 Genealogia dei Lupi o Lupis di Acqui, conti di Moirano 7.6 Genealogia dei Lupi di Bergamo 7.7 Genealogia dei de Luna d'Aragona
| LE FAMIGLIE ALLEATEI Macedonio
I Macedonio sono una nobile famiglia fiorita nel regno di Napoli a partire dal XIII secolo, patrizia napoletana del Seggio di Porto, documentata dal periodo angioino (seconda metà del XIII secolo). Ritenuta, per via del cognome, di origine greco-macedone si è estinta in tutti i rami napoletani. Di essa oggi sussite il solo ramo calabrese. L'origine della famiglia risalirebbe alla dinastia Macedone[1] di Bisanzio e, secondo la tradizione, sarebbe discesa da una sorellastra di Alessandro Magno, Tessalonica (Thettalonice) (figlia di Filippo II di Macedonia e di Nicesipoli di Ferete), moglie di Cassandro, re dei Macedoni. La famiglia fu detta anche Macedonio del Leone, evocando tale leggendaria discendenza [2] Furono marchesi di Ruggiano [12], Oliveto, Capriglia e Tortora[13], baroni di Campora, Senerchia[3] e di Poligori (un feudo rustico in territorio di Martone) e signori dell’isola di Nisida. Nel 1646 ottennero il titolo di duchi di Grottolelle [4]. A Napoli i Macedonio erano una delle cosiddette sei famiglie “acquarie”, così chiamate per aver ereditato il patronato sulla scomparsa chiesa di San Pietro a Fusariello "in Aquaro" [5] dalla famiglia Proculo, le cui ultime discendenti erano state sei sorelle sposate nelle famiglie Pappacoda, Strambone, Venato, di Gennaro, de Dura e Macedonio. Secondo la tradizione le famiglie “acquarie” fondarono il "Seggio di Porto", uno dei "seggi" nel quale era riunita l'aristocrazia napoletana. Concessione del titolo di Duca di "Grotta Castagnara" (poi Grottolelle), a Scipione I Macedonio, data da Filippo IV di Spagna il 4 giugno 1646, , Archivio General de Simancas, Secretarias Provinciales, Libro n.205, pp. 189-293/Grant of the title of Duke of "Grotta Castagnara" (later Grottolelle) to HE Don Scipone I Macedonio, by Philip IV of Spain, 4th June 1646, Archivio General de Simancas, Secretarias Provinciales, Libro n.205, pp. 189-293 Tra i personaggi della famiglia si ricorda Bartolomeo Macedonio che prestò al re Carlo I d'Angiò i fondi per la guerra contro Corradino di Svevia. Leone Macedonio fu sindaco di Napoli e in seguito nominato viceré delle Calabrie dal re Alfonso I d'Aragona [6] e da questi discendono i rami calabresi, i cui membri a partire dal XV secolo furono cavalieri di di Malta, [7], mentre i rami napoletani si estinsero entro la prima metà del XIX secolo [8]. Marcello Macedonio (Napoli, 1582 - 1620), patrizio napoletano, gesuita, fu poeta e scrittore in Napoli. Scrisse Le nove Muse. Raccolte e date alle stampe da Pietro Macedonio suo fratello. Napoli, Gio. Rivardo, 1614. In 4to Successivamente passarono alla famiglia altri beni, tra i quali:
Nel 1617-8 Vincenzo Macedonio acquistò il feudo di grotta Castagnara (poi ridenominata Grottolella, nel 1811) per 17800 ducati. A lui seguì la figlia Maria nel 1642, che vendette per 25000 ducati il feudo allo zio, insignito nel 1646 da Filippo IV di Spagna del titolo di Duca di Grotta Castagnara. Poi fu la volta di Maria Macedonio, in base ad un accordo di riacquisto con Scipione Macedonio, che ne fece dono alla sorella Beatrice, che andò in sposa ad Alessandro Macedonio, il cui figlio Nicola divenne Duca nel 1695. Venne la volta di Francesco Macedonio III, nato nel 1783, che ne fu l'ultimo Signore e sesto duca Macedonio, fino al 1806, data di abolizione dei diritti feudali[8]. La venerabile Maria Rosa Carafa[10], elevata agli onori degli altari il 29 aprile 2001, era nata a Napoli il 6 aprile 1832, quarta figlia di Giuseppe Carafa, duca di Traetto e di Costanza Macedonio, dei marchesi di Ruggiano. Luigi Macedonio dei Marchesi di Ruggiano, cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, consigliere di Stato, intendente di Casa Reale durante il decennio francese (1805-1814) venne incaricato dell’amministrazione dei siti Reali di Caserta, San Leucio e Carditello e delle Reali cacce e fu uno degli ultimi Ministri delle Finanze del Regno Borbonico[11]. Marcello Macedonio, (Napoli, 1582 - 1620) frontespizio de: Le nove Muse. Raccolte e date alle stampe da Pietro Macedonio suo fratello. Napoli, Gio. Rivardo, 1614. In 4to (mm. 204x147)
Note
A sinistra: Giuseppe Cavaleri, ritratto di donna Maria Macedonio dei duchi di Grottolelle (1788-1838), moglie del barone don Giovanbattista Palermo dei principi di Santa Margherita. cavaliere della Real Croce delle Due Sicilie (Palazzo Lupis, Grotteria). A destra: Ritratto di donna Diana Macedonio Baronessa di Poligori (Grotteria 1795 - 1881) figlia del 6° Barone di Poligori e vice - Principe di Roccella, UJD don Nicola Saverio - Duca di Grottolelle per successione alla linea napoletana[9] - e di donna Rosa dei Baroni Ferrari-Spina di Mammola.
Bibliografia
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INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO
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marchese don Paolino Lupis Correale Ritratto del marchese don Paolo I (Paolino) de Lupis Correale, 2° barone di Castania e Cuzzoghieri
conte Vittorio Orazio Lupis di Bergamo Ritratto del conte Vittorio Orazio Lupis
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Stemma Lupis di Grotteria tratto da un antico stemmario manoscritto (Archivio marchesi Lupis Crisafi, Siderno)
marchese don Isidoro Lupis Amato de Luna d'Aragona 1781 - 1853 Ritratto di S.E. il marchese don Isidoro II Lupis Manso Amato de Luna d'Aragona, 7° barone di Castania e Cuzzoghieri
Palazzo Lupis Giovinazzo
Palazzo Lupis Grotteria Il portale del Palazzo dei marchesi Lupis-de Luna d'Aragona secolo XVI
Carta del Feudo di Castania Il feudo di Castania intestato ai Lupis fin dal XVI secolo
Albero genealogico dei Lupis di Gravina per il Beneficio del SS. Nome di Gesù di Gravina, 1645
Decreto Capitolare n. 901 del Cronista Rey de Armas del Colegio Heráldico Antoniano de Lisboa
Stemma Lupis nel Blasonario Generale Italiano
I Lupis nell'ultima edizione XXV , 2015-2019, , del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
I Lupis nella Rivista Araldica “Note per una storia della famiglia Lupis”, del conte, prof. Franz von Lobstein, balì del S. M. Ordine di Malta, 1986
I Lupis nella Rivista Nobiliare
I Lupis nell'Annuario della Nobiltà Italiana "Collage" fotografico dei vari rami della Casata Lupis riportati nella Nuova Serie dell'Annuario della Nobiltà Italiana
I Lupis nell'Elenco dei titolati Italiani I Lupis nell'Albo d'Oro delle Famiglie Nobili Italiane ed Europee
Ritratto di Mons. Gaetano Lioy - Lupis, opera di Liborio Romano, Chiesa del Purgatorio, Molfetta
Stemma Lupis nel Blasonario Generale Italiano
Decreto Capitolare n. 901 del Cronista Rey de Armas del Colegio Heráldico Antoniano de Lisboa
I Lupis nell'ultima edizione XXV , 2015-2019, , del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
marchese don Paolino Lupis Correale Ritratto del marchese don Paolo I (Paolino) de Lupis Correale, 2° barone di Castania e Cuzzoghieri
conte Vittorio Orazio Lupis di Bergamo Ritratto del conte Vittorio Orazio Lupis
marchese don Isidoro Lupis Amato de Luna d'Aragona 1781 - 1853 Ritratto di S.E. il marchese don Isidoro II Lupis Manso Amato de Luna d'Aragona, 7° barone di Castania e Cuzzoghieri
Palazzo Lupis Giovinazzo Capitano barone Giovanni Lupis von Rammer Inventore del siluro
Palazzo Lupis Grotteria Il portale del Palazzo dei marchesi Lupis-de Luna d'Aragona secolo XVI
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Carta del Feudo di Castania Tomaso Rajola. Regio Ingegnere. 1778. Particolare della Pianta della contea di Grotteria Il feudo di Castania intestato ai Lupis fin dal XVI secolo
Albero genealogico dei Lupis di Gravina per il Beneficio del SS. Nome di Gesù di Gravina, 1645
Donna Diana Macedonio dei duchi di Grottolelle, baroni di Poligori
I Lupis nell'ultima edizione XXV , 2015-2019, , del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana I Lupis nella Rivista Araldica “Note per una storia della famiglia Lupis”, del conte, prof. Franz von Lobstein, balì del S. M. Ordine di Malta, 1986
I Lupis nella Rivista Nobiliare
I Lupis nell'Annuario della Nobiltà Italiana "Collage" fotografico dei vari rami della Casata Lupis riportati nella Nuova Serie dell'Annuario della Nobiltà Italiana I Lupis nell'Elenco dei titolati Italiani I Lupis nell'Albo d'Oro delle Famiglie Nobili Italiane ed Europee
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Ritratto di Mons. Gaetano Lioy - Lupis, opera di Liborio Romano, Chiesa del Purgatorio, Molfetta
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