La Casata dei Lupi | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
INDICE
La Stirpe INDICE GENERALE
2 L'investitura dell'Imperatore del Sacro Romano Impero
3.1.1 La Linea di Soragna, Padova e Malta 3.1.2 Le Linee di Piemonte, Toscana, Umbria e Roma
3.2.2 La Linea di Molfetta (BA) 3.2.3 Le Linee di Dalmazia e Fiume
6 Rappresentanti odierni della famiglia
6.1.4 Palermo di Santa Margherita
7.1 Genealogia di San Lupo di Troyes 7.2 Genealogia della famiglia Romana dei Virii Lupi 7.3 Genealogia della Stirpe Luporum 7.4 Genealogia dei de'Lupis di Malta 7.5 Genealogia dei Lupi o Lupis di Acqui, conti di Moirano 7.6 Genealogia dei Lupi di Bergamo 7.7 Genealogia dei de Luna d'Aragona
| LE FAMIGLIE ALLEATEI Ruspini
I Ruspini sono una famiglia decurionale del comasco [1] , patrizia di Croglio fin dal 1620 (oggi nel Canton Ticino-Svizzera), un ramo della quale si trasferì in Francia nella regione di Tolosa e un altro passò a Londra.
Lo stemma alzato dai Ruspini è: troncato: nel primo d'oro al lupo rapace al naturale saliente su un monte di 6 cime d'azzurro Nel secondo d'argento al palo scaccato del campo e d'azzurro, accostato da due gigli del secondo. Alla fascia d'oro caricata da un'aquila coronata di nero, sulla troncatura. Cimiero: La figura della Giustizia nascente. Motto: Per me stant regna
A Croglio e in provincia di VareseLa famiglia Ruspini é patrizia di Croglio, con cittadinanza anteriore all'anno 1800, nella regione del Malcantone tra la provincia di Varese e l'attuale Canton Ticino (Svizzera), sono preenti almeno dal 1620. Le sue origini derivano dalla frazione di Biogno-Beride (Croglio), allora comune autonomo, dove sono attestati almeno a partire dagli inizi del XVII secolo. Pietro Ruspini nel 1634 costruì la chiesa di Croglio. Una Caterina de Ruspinis morì il 6 agosto 1697 nella medesima comunità[10] . Nel 1816 Benigno o Remigio Ruspini, di Como, presentò alla Commissione araldica lombarda, una richiesta di riconoscimento di "Anticha Nobiltà"[2] portando a sostegno la sua elezione a soprintendente generale della milizia urbana di Como (1792) e la sua ammissione al consiglio generale della città (1796) e un albero genealogico compilato dal genealogista comasco Fulvio Tridi, secondo il quale la famiglia risultava appartenente al patriziato di Como e ammessa al decurionato a partire dal 1424. Uno dei figli di Remigio, Carlo Ruspini (Croglio, 21 agosto 1855 - Casale Litta (VA) 18 gennaio 1936) si trasferì nella provincia di Varese ed è sepolto nella cappella di famiglia a Inarzo. Il figlio di questi, Luigi Angelo Ruspini Luino, 1888 - Casale Litta, 1943), fu industriale chimico a Milano e fondò l'omonima azienda, produttrice del "Lievito Ruspini". Un altro membro della famiglia, Adolfo Ruspini, rilevò tra il 1864 e il 1867 il vasto fondo Cheglio, a Germignaga, presso Luino, dove edificò la "villa Ruspini", in seguito passata alla famiglia Rossignol. Nel corso del XX secolo i Ruspini di Bregano (VA) si trasferirono in Francia, a Tolosa. Nel 1581 il nobile Stefano Ruspini sposò Vittoria Zanardi Landi (+ 1599), Patrizia di Piacenza, mentre Carlo Ruspini del ramo di Torno (Torno, 1827 - 1910), sposò donna Margherita Brambilla dei signori di Civesio (1838 - 1910)
In provincia di ComoLa famiglia Ruspini è attestata inoltre a Torno[3], presso Como, dove si ricordano tre fratelli patrioti con questo cognome: il tenente Egidio Ruspini (Milano, 12 gennaio 1839), che partecipò alla spedizione dei Mille, il sottotenente nel 3° reggimento Ardoino Erminio Ruspini, che partecipò alla campagna garibaldina del 1867 e Aldo Ruspini. Alla famiglia Ruspini di Torno appartenne anche Leopoldo Ruspini, che distribuiva gli opuscoli patriottici stampati nella "Tipografia Elvetica" di Capolago del Daelli: scoperto dalla polizia austriaca, fu imprigionato in Como e condannato a morte. La madre Anna Maria, accompagnata dalla figlia cieca Giovanna Ruspini – che conosceva il tedesco per aver vissuto col padre a Vienna – riuscì a presentare una supplica di grazia direttamente all'imperatore Francesco Giuseppe presente in visita a Monza, che la concesse. Angelo Ruspini, detto il Fratino, nato a Tolosa in Francia fece costruire nel 1894 sopra Torno il "Castel d'Ardona", oggi in rovina[4] .
In provincia di BergamoNel XVII secolo i Ruspini erano attestati anche nella provincia di Bergamo[5]: nella frazione di Grumello de' Zanchi presso Zogno dove si trasferì Michele Ruspini, proveniente dalla avita Croglio nel Canton Ticino, il quale ottiene la cittadinanza zognese dopo 20 anni di residenza, come indicato in un documento del 1764 pubblicato da Mons. Giulio Gabanelli[6].Andrea (Giovanni Andrea) Ruspini, nato a Bonorè presso Romacolo, Grumello de' Zanchi, Bergamo, il 27 novembre 1707, fu amico e collaboratore di Giacomo Quarenghi, con il quale effettuò un viaggio in Russia[7] Il figlio Bartolomeo Ruspini, si trasferì in Inghilterra e fu dentista e chirurgo di camera del re Giorgio III.
Un suo discendente, Francis Orde Ruspini, di Nottingham fu soprintendente delle scuole di Manchester, mentre il figlio di costui, William Aubrey Orde Ruspini, si trasferì negli Stati Uniti, a Pueblo, Colorado. Giovanni Ruspini (Bergamo 1808 - 1885) fu scienziato chimico e ricercatore a Bergamo nell'Ottocento, insieme a Costantino Beltrami e Luigi Fantoni. Una via del centro di Bergamo porta oggi il suo nome.[[7] A VeneziaBernardo Ruspini si trasferì da Bergamo a Venezia nel 1614. Nel luogo dove i Ruspini edificarono le loro abitazioni prese il nome l'attuale Calle Raspina, all'Angelo Raffaele, in «Fossa Capara». I Ruspini a Venezia vennero ascritti al Patriziato [11]. e godettero della cittadinanza originaria, ed avevano tombe nelle chiese di Santa Maria Gloriosa dei Frari e di Sant'Alvise a Cannaregio [8]. A Venezia con il nobile Bernardo Ruspini, come recitano le fonti documentarie veneziane dell'epoca: In provincia di BresciaA Castenedolo sorge il "palazzo Ruspini, acquistato dalla famiglia Ruspini Guidetti, con parti edilizie di varie epoche dal Quattrocento all'Ottocento. Dal portale settecentesco, ad arco ribassato, si accede in un androne cinquecentesco, dove si apre un portico con cinque campate ad arco ribassato e una serie di pilastri bugnati. Le sale al pianterreno, pure cinquecentesche, sono abbellite da un monumentale camino con decorazioni a volute e zampe di leone. Da uno scalone monumentale si accede al piano superiore, con una galleria e una stanza in cui dormì nel 1796 Napoleone. Dal cortile si accede al giardino, sistemato nel Settecento "all'italiana", che ospita una quercia detta "di Napoleone".
Note
^ vedi: Ottavio Lurati, Perché ci chiamiamo così ?, Lugano 2000, pag. 417. ^ Andrea da Mosto (Dirett. dell'Archivio di Stato di Venezia), ''L'Archivio di Stato di Venezia'', Tomo 1, Roma, 1937, pag. 77 (online)
Bibliografia
Voci correlate
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INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO
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marchese don Paolino Lupis Correale Ritratto del marchese don Paolo I (Paolino) de Lupis Correale, 2° barone di Castania e Cuzzoghieri
conte Vittorio Orazio Lupis di Bergamo Ritratto del conte Vittorio Orazio Lupis
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Stemma Lupis di Grotteria tratto da un antico stemmario manoscritto (Archivio marchesi Lupis Crisafi, Siderno)
marchese don Isidoro Lupis Amato de Luna d'Aragona 1781 - 1853 Ritratto di S.E. il marchese don Isidoro II Lupis Manso Amato de Luna d'Aragona, 7° barone di Castania e Cuzzoghieri
Palazzo Lupis Giovinazzo
Palazzo Lupis Grotteria Il portale del Palazzo dei marchesi Lupis-de Luna d'Aragona secolo XVI
Carta del Feudo di Castania Il feudo di Castania intestato ai Lupis fin dal XVI secolo
Albero genealogico dei Lupis di Gravina per il Beneficio del SS. Nome di Gesù di Gravina, 1645
Decreto Capitolare n. 901 del Cronista Rey de Armas del Colegio Heráldico Antoniano de Lisboa
Stemma Lupis nel Blasonario Generale Italiano
I Lupis nell'ultima edizione XXV , 2015-2019, , del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
I Lupis nella Rivista Araldica “Note per una storia della famiglia Lupis”, del conte, prof. Franz von Lobstein, balì del S. M. Ordine di Malta, 1986
I Lupis nella Rivista Nobiliare
I Lupis nell'Annuario della Nobiltà Italiana "Collage" fotografico dei vari rami della Casata Lupis riportati nella Nuova Serie dell'Annuario della Nobiltà Italiana
I Lupis nell'Elenco dei titolati Italiani I Lupis nell'Albo d'Oro delle Famiglie Nobili Italiane ed Europee
Ritratto di Mons. Gaetano Lioy - Lupis, opera di Liborio Romano, Chiesa del Purgatorio, Molfetta
Stemma Lupis nel Blasonario Generale Italiano
Decreto Capitolare n. 901 del Cronista Rey de Armas del Colegio Heráldico Antoniano de Lisboa
I Lupis nell'ultima edizione XXV , 2015-2019, , del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
marchese don Paolino Lupis Correale Ritratto del marchese don Paolo I (Paolino) de Lupis Correale, 2° barone di Castania e Cuzzoghieri
conte Vittorio Orazio Lupis di Bergamo Ritratto del conte Vittorio Orazio Lupis
marchese don Isidoro Lupis Amato de Luna d'Aragona 1781 - 1853 Ritratto di S.E. il marchese don Isidoro II Lupis Manso Amato de Luna d'Aragona, 7° barone di Castania e Cuzzoghieri
Palazzo Lupis Giovinazzo Capitano barone Giovanni Lupis von Rammer Inventore del siluro
Palazzo Lupis Grotteria Il portale del Palazzo dei marchesi Lupis-de Luna d'Aragona secolo XVI
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Carta del Feudo di Castania Tomaso Rajola. Regio Ingegnere. 1778. Particolare della Pianta della contea di Grotteria Il feudo di Castania intestato ai Lupis fin dal XVI secolo
Albero genealogico dei Lupis di Gravina per il Beneficio del SS. Nome di Gesù di Gravina, 1645
Donna Diana Macedonio dei duchi di Grottolelle, baroni di Poligori
I Lupis nell'ultima edizione XXV , 2015-2019, , del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana I Lupis nella Rivista Araldica “Note per una storia della famiglia Lupis”, del conte, prof. Franz von Lobstein, balì del S. M. Ordine di Malta, 1986
I Lupis nella Rivista Nobiliare
I Lupis nell'Annuario della Nobiltà Italiana "Collage" fotografico dei vari rami della Casata Lupis riportati nella Nuova Serie dell'Annuario della Nobiltà Italiana I Lupis nell'Elenco dei titolati Italiani I Lupis nell'Albo d'Oro delle Famiglie Nobili Italiane ed Europee
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Ritratto di Mons. Gaetano Lioy - Lupis, opera di Liborio Romano, Chiesa del Purgatorio, Molfetta
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