La Casata dei Lupi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
INDICE
La Stirpe INDICE GENERALE
2 L'investitura dell'Imperatore del Sacro Romano Impero
3.1.1 La Linea di Soragna, Padova e Malta
3.1.2 Le Linee di Piemonte, Toscana, Umbria e Roma
3.2.2 La Linea di Molfetta (BA)
3.2.3 Le Linee di Dalmazia e Fiume
6 Rappresentanti odierni della famiglia
6.1.4 Palermo di Santa Margherita
7.1 Genealogia di San Lupo di Troyes
7.2 Genealogia della famiglia Romana dei Virii Lupi 7.3 Genealogia della Stirpe Luporum 7.4 Genealogia dei de'Lupis di Malta
7.5 Genealogia dei Lupi o Lupis di Acqui, conti di Moirano 7.6 Genealogia dei Lupi di Bergamo 7.7 Genealogia dei de Luna d'Aragona
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Stirpe Luporum News/aggiornamenti: scheda aggiornata della Casata Lupis di Grotteria nella nuova edizione del Libro d'oro della nobiltà italiana
La famiglia Lupis (o Lupi o Luppis, a volte preceduti dal prefisso "de") è un'antica nobile casata italiana di probabili origini franco-germaniche. Nel corso dei secoli la famiglia si è diramata in varie parti d'Italia. Tra i rami più celebri ricordiamo i marchesi di Soragna. Lo stemma usato anticamente dalla casata (arma originaria) era "d'azzurro al lupo d'oro rampante, accompagnato nel canton destro del capo da una rosa di rosso".
Stemma Lupis Macedonio Palermo Crisafi nell'androne di Palazzo Lupis a Grotteria (RC) Cinice quid vagaris? / Extingue facem et siste/ Hominem invenisti clarissimum luce sua / Juro in homine uno NICHOLAO FRANCISCO / Tot homines quot scientiae / Ne mireris/ Feret propria quaeque tellus / Vel milites, vel doctores / Praeceteris / Teologos, Philosophos, in jure et medicina peritos / Dominum NICHOLAUM qui vere phoenix ingeniorum/ Anno 1628 / Ut comunis esset urna et honor / Quibus comunis extiterat virtus / Militiae litterarum / Cineres totius suae cognationis LUPORUM recoligens / Sibimet posuit monumentum et atavis.
Epigrafe dal sarcofago del marchese Vito Giacomo Lupis. Chiesa di S. Nicola di Gravina in Puglia. Ferdinando e Francesco Galli Bibiena, Allegoria della Famiglia dei Marchesi di Soragna, 1696, Sala dei Trionfi Lupisiani, Rocca di Soragna (PR)Le origini: tra leggenda e tradizione La leggenda vuole che la Luporum stirpe [1]. origini dal console romano Publio Rutilio Lupo che morì nel 90 a.C., l'anno stesso del suo consolato, dando origine alle famiglie senatoriali romane dei Virii Lupi e dei Rutilii Lupi dalle quali, secondo recenti ricerche prosopografiche, epigrafiche ed onomastiche [2], derivò quella gallo-senatoriale ("germanica") di San Lupo (ca. 383 - 478 d.C.), vescovo di Troyes nel V secolo, noto alla leggenda per avere fermato Attila alle porte della città. A sua volta il genealogista seicentesco parmense Ippolito Calandrini nella sua opera "Il publio Svezzese, ovvero, Historia Dell’Antichissima e Nobilissima Famiglia degli Illustrissimi Signori de’ Lupis Marchesi di Soragna e vita Del Glorioso S. Lupo Vescovo e confessore", stampata a Parma nel 1653, fa discendere la famiglia Lupis da un fratello di San Lupo di Troyes, Sisulfo (o Gisulfo) (morto dopo il 448) [3], che fu scudiere di due re Merovingi, Meroveo e Childerico I (San Lupo e il fratello erano entrambi figli di Eparchius (Epirochio Franconio) nobile di Toul), tracciandone una genealogia completa. L'opera di Calandrini fa riferimento a molte fonti, sia storiografiche, come per esempio le cronache di Matteo Villani, sia notarili e documentarie. Molte di queste fonti non è ormai più possibile verificarle, trattandosi di documenti molto antichi, anteriori all'anno Mille, ormai irrimediabilmente perduti. Ad eccezione, però, della pergamena dell'VIII secolo di Liutprando, re dei Longobardi, che fa riferimento al primo marchese de' Lupis di Soragna, ancora conservata nell'archivio dei principi Meli Lupi nella Rocca di Soragna presso Parma, tutt'ora proprietà della famiglia. Per via femminile i lavori di Ludovico Antonio Muratori ricollegano la Luporum Stirpe alla consorteria dei marchesi Obertenghi, di discendenza Regia e di origine longobarda, che vantano a capostipiti i Re longobardi Rachis e Astolfo (vediIII sec.). Furono prime diramazioni della casata Obertenga, a giudizio di numerosi storici - i Pallavicino, gli Estensi (da cui derivarono i Duchi di Brunswick e i Re di Hannover, poi saliti al trono d'Inghilterra con Giorgio I), i Malaspina, i Cavalcabò e, appunto i Lupi. I documenti: l'investitura dell'Imperatore del Sacro Romano ImperoCon il Privilegio Imperiale dato a Vienna il 19 gennaio 1683, oggi conservato all"Archivio di Stato di Innsbruck, Leopoldo II d'Austria, Imperatore del Sacro Romano Impero, concesse ai Lupis e a tutti i discendenti e collaterali, il titolo di Conti Palatini dell'Ordine Superiore e Conti del Sacro Romano Impero (S.R.I), la "Nobiltà del seguito imperiale", il cavalierato sempre del S.R.I. ed anche una serie di concessioni quali il potere di
Questo lunghissimo diploma poi (oltre 30 pagine) presenta alcune caratteristiche particolari. Si apre con 3 pagine dedicate ad una sorta di "excursus" genealogico sulla casata dei Lupis, con una elencazione dettagliata dei personaggi che in ogni tempo la hanno illustrata e delle loro gesta, introdotta da una significativa dichiarazione circa l'origine "germanica" del loro sangue
riferendosi proprio alla loro provenienza da quelle regioni attualmente nel Nord della Francia - da cui proveniva San Lupo di Troyes (nativo di Ieul, vicino a Metz)- ovvero la Lorena e l'Alsazia, a quei tempi considerate terre dei "Germani", L'origine "Germanica" della famiglia viene affermata anche da un'altra genealogia settecentesca manoscritta, "Genealogia Nobilis et Inclite Luporum Familiae e Germania in Italiam Traductae - Compendiosa Bergomensium Luporum narratio ab anni 1164 usque ad annum 1724", conservata nell'archivio della Rocca di Soragna, in copia presso l'archivio dei Duchi Lupis-Macedonio. Ma il diploma imperiale leopoldino sancisce soprattutto in modo formale e definitivo (trattandosi di un atto pubblico ufficiale e non privato) la comune origine dei diversi rami della casata, ovvero di quello di Parma (Soragna) di Bergamo (cui appartenevano I beneficiati Orazio e Giulio de Lupis) di Padova (da cui venne la famiglia Lupis o Lupati), di Puglia (il ramo di Giovinazzo) e di Calabria (il ramo di Grotteria), con queste parole:
Il diploma ricorda inoltre i feudi parmensi della famiglia (il marchesato di Soragna) e quelli bergamaschi (nella Valle di Gandino):
Rocca di Soragna (PR) Stemma dei Marchesi de' Lupis (foto per gentile concessione del sito nobili-napoletani.it) Risulta molto interessante notare che il feudo di Soragna della famiglia de' Lupis poi Meli Lupi, ha ricevuto nel corso dei secoli continue riconferme del suo status di Feudo Imperiale, indipendente dai sovrani che di volta in volta governarono lo Stato Parmense, in quanto invece dipendente direttamente dall'Imperatore, appunto. Il che garantiva (e garantirebbe fino a i nostri giorni, in teoria) la sostanziale indipendenza del piccolo Stato di Soragna che potrebbe, sempre in linea teorica, venire invocata persino nei confronti dell'attuale Stato Italiano, poiché Soragna non venne inserito, a suo tempo, tra i molti Principati soppressi dalla Restaurazione ed inglobati negli Stati Preunitari che diedero poi origine al Regno d'Italia. A riprova di tale eccezionale Status Sovrano concesso alla famiglia, i Lupis di Soragna hanno sempre esercitato nel corso dei secoli e fino ad epoca recente, i diversi diritti legati a questa condizione, tra gli altri quello di battere moneta, amministrare la giustizia etc. Lo Scudo d'oro di Soragna rappresenta oggi un'autentica rarità numismatica, molto ricercato dai collezionisti internazionali, ed anche nel Museo della Rocca se ne conservano ormai solo alcuni esemplari. Mentre a testimonianza dell'antico potere sovrano della famiglia nel feudo, resta la bellissima Sala del Trono della Rocca. La moneta misura 22 mm. di diametro e reca sul dritto lo stemma della famiglia con le seguenti parole: NICOLaus MARCHIO MELOLUPI/Sacri Romani Imperii PRINCeps SORANEAE/MAGNUS HISPaniarum, e sul rovescio l'aquila bicipite imperiale contornata dalle parole SUB PROTECTIONE CESAREA 1731.
Un esemplare dello scudo d'oro di Soragna conservato nell'archivio della Rocca Di particolare importanza per la storia del feudo e della casata è la nomina di Giampaolo IV a principe del Sacro Romano Impero con il trattamento di Altezza Serenissima, con privilegio dato da Vienna il 4 agosto 1709, dall'imperatore Giuseppe I. In esso si dichiara esplicitamente che Soragna era:
ovvero " soggetta a nessuno se non all'Imperatore del Sacro Romano Impero". In questo modo Soragna ebbe ulteriore conferma della sua condizione di stato autonomo, con diritto di battere moneta in qualsiasi metallo; e si sottrasse al predominio spagnolo ed alle mire egemoniche dei Farnese. Le varie DiramazioniStemma della famiglia Lupis Recita il volume X (edizione del 1939) del Libro d'oro della nobiltà italiana, a pag. 191
Santi e BeatiI Lupis in ogni tempo diedero alla Chiesa presuli e beati.
I Palazzi
Palazzo Lupis di Giovinazzo (BA) fotografato al crepuscolo
Di particolare pregio i balconi con mensoloni barocchi finemente scolpiti. Particolare del balcone barocco di Palazzo Lupis a Ragusa in Sicilia
La titolaturaStemma Lupis sulla Cappella di famiglia del Cimitero di Siderno Sup. (RC) La famiglia Lupis di Grotteria, nella persona di tutti i rappresentanti maschi dei rami superstiti, si è fregiata nei secoli dei seguenti titoli (tra parentesi il primo concessionario e la data della prima investitura):
La Sala Gialla di Palazzo Lupis a Siderno (RC) Inoltre, per essersi estinta nella famiglia dei baroni Amato di Grotteria l'antichissima famiglia spagnola dei De Luna d'Aragona (con donna Francesca De Luna d'Aragona, sposa nel 1689 di don Fabrizio Amato) e la stessa famiglia dei baroni Amato estintasi poi a sua volta nei Lupis di Grotteria (con donna Rosa Amato, andata sposa al marchese don Fortunato Lupis (1705-1773), questi ultimi hanno ereditato anche la titolatura delle suddette famiglie de Luna e Amato, ovvero i titoli di:
Il ramo dei marchesi Lupis Macedonio Palermo di Santa Margherita porta inoltre, per successione materna Sanseverino, i titoli di 18° barone di Calvera e 13° duca di San Donato e Policastrello (1625) L'Imperatore del Sacro Romano Impero, Leopoldo d'Austria, con privilegio dato a Vienna il 9 gennaio 1683, ha conferito ai Lupis la "Nobiltà del seguito imperiale". Vai alla sezione: I Rami EstintiVai alla sezione: I Rami VitaliVai alla sezione: I Duchi Lupis Macedonio Palermo di Santa MargheritaLa residenza: Visita virtuale di Palazzo Lupis - de Luna d'Aragona a Grotteria Vai alla sezione: Le Famiglie Alleate Vai alla sezione: I Personaggi Illustri Vai alla sezione: Genealogie I Lupis nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana I Lupis nella Rivista Araldica I Lupis nell' Elenco dei Titolati Italiani I Lupis nell' Annuario della Nobiltà Italiana Fonti Archivistiche e BibliograficheLa Casata Lupis nei principali repertori nobiliari italiani I Lupis nell'ultima edizione XXIV , 2010-2014, pagg. 932-33, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana I Lupis nell'Elenco dei titolati Italiani I Lupis nell'Albo d'Oro delle Famiglie Nobili Italiane ed Europee I Lupis nella Rivista Araldica I Lupis nell'Annuario della Nobiltà Italiana (nuova serie)GenealogieGenealogia di San Lupo di TroyesGenealogia della famiglia Romana dei Virii LupiGenealogia della Stirpe LuporumOrigine dei rami Lupis di Soragna, Malta, Bergamo, Puglia, Calabria e SiciliaGenealogia dei marchesi de Lupis o Lupi di SoragnaGenealogia dei Meli Lupi, principi di Soragna e del S.R.I Genealogia dei de Lupis o Lupi di MaltaGenealogia dei de Lupis o Lupi di Acqui, conti di MoiranoGenealogia dei dei Lupis o Lupi di Bergamo, conti e cavalieri del S.R.I.Genealogia dei de Lupis o Luppis, nobili di FerraraGenealogia dei Lupati o Lupis o Lovati di Padova e AdriaGenealogia dei de Lupis, patrizi di Giovinazzo Genealogia dei Lupis (de) poi Luppis e Dojmi-de Lupis: Linee di Dalmazia Genealogia dei Lupis, nobili di Molfetta Genealogia dei Lupis Nobili di Grumo Appula, Massafra e Altamura Genealogia dei de Lupis o Lupo, nobili di Sarno Genealogia dei de Lupis o Lupis, baroni del Carozziero a Ragusa Genealogia dei de Lupis o Lupis di Grotteria, baroni di Castania e Cuzzoghieri
Tavole genealogiche
Tavola genealogica dei Lupis di Ragusa, baroni del Carozziero
Note
↑ Scrive Ippolito Calandrini:
e aggiunge che Sisulfo (o Gisulfo) dopo la morte del fratello San Lupo, vescovo di Troyes:
Sempre secondo Ippolito Calandrini ne Il publio Svezzese, Sisulfo fu preso come Scudiere del re di Francia Meroveo all'età di 18 anni e servì per 26 anni, sempre come scudiere, anche il successore, re Childerico. Lasciò il suo posto di scudiere reale al figlio Lupo (morto dopo il 481), che servì dall'età di 26 anni il successore re Clodoveo I
Luigi Ignazio Grotto dell'Ero, Memorie intorno la famiglia de' Marchesi di Soragna, estratte dall'opera: Cenni Storici sulle famiglie di Padova, e sui Monumenti delle Università, Padova, s.d., pag. 149
Dal Libro d'Oro della Nobiltà Italiana, edizione 1933-36, pag. 592
↑ vedi: Successione della proprietà di Palazzo Lupis in Grotteria ed estinzione delle nobili famiglie de Luna d'Aragona, Amato, Manso e Infusini nei Lupis: tavola genealogica ↑ Il ramo detto LUPIS-de LUPIS, per l’estinzione in esso della famiglia CAMPACCIO, avvenuta con la morte della contessa donna VITTORIA CAMPACCIO, figlia del conte palatino GIANLUCA, andata sposa al marchese GIANDOMENICO de LUPIS di Grotteria (morto nel 1635), ha ereditato il titolo di Conte palatino (1640), mentre per l’estinzione della famiglia PASQUALINO, avvenuta con la morte di donna GIOVANNA PASQUALINO, dei baroni della Torre e della Rocchetta, patrizi di Venezia e di Bari, ha ereditato anche questi titoli. Tale ramo e’ oggi rappresentato dai marchesi BASILIO LUPIS (di Pasquale), DOMENICO E RAFFAELE LUPIS (di Giovanbattista), DOMENICO LUPIS (di Oreste), DOMENICO LUPIS (di Antonio) i quali, ai titoli gia di spettanza dei LUPIS di Grotteria - marchese, conte palatino, barone di Castania e Cuzzoghieri, patrizio di Giovinazzo e nobile del Sacro Romano Impero – a quelli per successione de Luna d’Aragona - signori feudali di Grotteria, Siderno e terre annesse e di meta’ del feudo di Ragusia (attuale Gioiosa Jonica) - e a quelli per successione Amato - baroni della Corrija di Badolato e di Amato, patrizi di Amantea - aggiungono i titoli di barone della Torre, barone della Rocchetta, patrizio di Venezia, patrizio di Bari (per successione Pasqualino) e un ulteriore titolo di Conte Palatino (per successione Campaccio) (m) Il ramo detto LUPIS CRISAFI, per l’estinzione in esso della famiglia dei baroni CRISAFI, baroni di Linguaglossa (1392), Fiumefreddo e Pancaldo (1595), patrizi di Messina, avvenuta con la morte di donna FRANCESCA CRISAFI andata sposa al marchese FORTUNATO LUPIS SAPORITO (1796-1859), ha ereditato i suddetti titoli. Tale ramo è oggi rappresentato dai marchesi FORTUNATO LUPIS CRISAFI (di Domenico), GIOVANBATTISTA e ISIDORO (di Fortunato) i quali, ai titoli gia di spettanza dei LUPIS di Grotteria - marchese, conte palatino, barone di Castania e Cuzzoghieri, patrizio di Giovinazzo e nobile del Sacro Romano Impero, a quelli per successione de Luna d’Aragona - signori feudali di Grotteria, Siderno e terre annesse e di meta’ del feudo di Ragusia (attuale Gioiosa Jonica) - e a quelli per successione AMATO - baroni della Corrija di Badolato e di Amato, patrizi di Amantea - aggiungono quelli di barone di Linguaglossa, Pancaldo e Fiumefreddo, patrizi di Messina, per successione CRISAFI (m). ↑ Il marchese don Isidoro Lupis venne battezzato il giorno della nascita, come recitano i registri dei battesimi della parrocchia di San Nicola a Grotteria, al foglio 139 con i nomi di Isidoro Maria Fortunato Francesco Antonio Vincenzo, nato dal marchese Dr. don Orazio LUPIS Amato 6° barone di Castania e Cuzzoghieri; Governatore e Capitano di Giustizia di Siderno nel 1786 e 1787, figlio di D. Fortunato e D. Rosa Amato) e dalla sign. D. Giovanna Manso dei marchesi di Villa (figlia di D. Francesco e D. Rosa Infusini) ↑ Nelle clausole dell'investitura del titolo ducale di Grottolelle, del Re Filippo IV di Spagna il 4 giu 1646, al primo concessionario, don Scipione I Macedonio, si stabiliva che il concessionario potesse sempre regolare la succesione con atto testamentario e tale successione venne infatti regolata, in base a quel privilegio, prima dell'abolizione della fedualità, dalla quale poteva emanare soltanto sul diritto successorio, con il testamento del 6° (e ultimo della linea napoletana) Duca di Grottolelle dal 1805, Don Francesco Macedonio e Berio di Salza (* Napoli 4-9-1783 + ivi 4-4-1834), che fissava la successione "in perpetuum" a favore della linea maschile primogenita, e in mancanza a favore della linea collaterale agnatizia maschile. Successivamente, con clausola testamentaria aggiunta poco prima della morte, nel 1834, avendo avuto soltanto due figli morti in fasce, il duca istituiva unico erede del titolo di duca di Grottolelle il cugino don Nicola Saverio Macedonio, (1760 - aft 1834) (6° barone di Poligori in Calabria; Vice Principe di Roccella nel 1790), rappresentante primogenito dell'unica linea agnatizia superstite dei Macedonio, essendosi tutte le altre estinte agli inizi dell'Ottocento. Solo superstite,dunque, il ramo dei Macedoni baroni di Poligori di Grotteria, il cui ramo primogenito si è a sua volta estinto nei marchesi Lupis, baroni di Castania e Cuzzoghieri, con la morte di donna Lauretana Macedonio e Ferrari-Spina, moglie del marchese don Isidoro Lupis e Manso (vedi nota 14). Alla sua morte il titolo ducale fu preteso, senza frutto, anche dai cugini de Regina : Fonti Archivistiche e BibliograficheCollegamenti esterni
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INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO
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marchese don Paolino Lupis Correale Ritratto del marchese don Paolo I (Paolino) de Lupis Correale, 2° barone di Castania e Cuzzoghieri
conte Vittorio Orazio Lupis di Bergamo
Ritratto del conte
Vittorio Orazio Lupis
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Stemma Lupis di Grotteria tratto da un antico stemmario manoscritto (Archivio marchesi Lupis Crisafi, Siderno)
marchese don Isidoro Lupis Amato de Luna d'Aragona 1781 - 1853 Ritratto di S.E. il marchese don Isidoro II Lupis Manso Amato de Luna d'Aragona, 7° barone di Castania e Cuzzoghieri
Palazzo Lupis Giovinazzo
Palazzo Lupis Grotteria Il portale del Palazzo dei marchesi Lupis-de Luna d'Aragona secolo XVI
Carta del Feudo di Castania
Il feudo di Castania intestato ai Lupis fin dal XVI secolo
Albero genealogico dei Lupis di Gravina per il Beneficio del SS. Nome di Gesù di Gravina, 1645
Decreto Capitolare n. 901 del Cronista Rey de Armas del Colegio Heráldico Antoniano de Lisboa
Stemma Lupis nel Blasonario Generale Italiano
I Lupis nell'ultima edizione XXIV , 2010-2014, pagg. 932-33, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
I Lupis nella Rivista Araldica “Note per una storia della famiglia Lupis”, del conte, prof. Franz von Lobstein, balì del S. M. Ordine di Malta, 1986
I Lupis nella Rivista Nobiliare
I Lupis nell'Annuario della Nobiltà Italiana "Collage" fotografico dei vari rami della Casata Lupis riportati nella Nuova Serie dell'Annuario della Nobiltà Italiana
I Lupis nell'Elenco dei titolati Italiani I Lupis nell'Albo d'Oro delle Famiglie Nobili Italiane ed Europee
Ritratto di Mons. Gaetano Lioy - Lupis, opera di Liborio Romano, Chiesa del Purgatorio, Molfetta
Stemma Lupis nel Blasonario Generale Italiano
Decreto Capitolare n. 901 del Cronista Rey de Armas del Colegio Heráldico Antoniano de Lisboa
I Lupis nell'ultima edizione XXIV , 2010-2014, pagg. 932-33, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
marchese don Paolino Lupis Correale Ritratto del marchese don Paolo I (Paolino) de Lupis Correale, 2° barone di Castania e Cuzzoghieri
conte Vittorio Orazio Lupis di Bergamo
Ritratto del conte
Vittorio Orazio Lupis
marchese don Isidoro Lupis Amato de Luna d'Aragona 1781 - 1853 Ritratto di S.E. il marchese don Isidoro II Lupis Manso Amato de Luna d'Aragona, 7° barone di Castania e Cuzzoghieri
Palazzo Lupis Giovinazzo Capitano barone Giovanni Lupis von Rammer Inventore del siluro
Palazzo Lupis Grotteria Il portale del Palazzo dei marchesi Lupis-de Luna d'Aragona secolo XVI
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Carta del Feudo di Castania Tomaso Rajola. Regio Ingegnere. 1778. Particolare della Pianta della contea di Grotteria Il feudo di Castania intestato ai Lupis fin dal XVI secolo
Albero genealogico dei Lupis di Gravina per il Beneficio del SS. Nome di Gesù di Gravina, 1645
Donna Diana Macedonio dei duchi di Grottolelle, baroni di Poligori
I Lupis nell'ultima edizione XXIV , 2010-2014, pagg. 932-33, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana Il Cenno storico completo della Casata Lupis nell'edizione XIX, 1987-89, pagg 1807-18013, del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana I Lupis nella Rivista Araldica “Note per una storia della famiglia Lupis”, del conte, prof. Franz von Lobstein, balì del S. M. Ordine di Malta, 1986
I Lupis nella Rivista Nobiliare
I Lupis nell'Annuario della Nobiltà Italiana "Collage" fotografico dei vari rami della Casata Lupis riportati nella Nuova Serie dell'Annuario della Nobiltà Italiana I Lupis nell'Elenco dei titolati Italiani I Lupis nell'Albo d'Oro delle Famiglie Nobili Italiane ed Europee
Stemma Lupis di Grotteria nel Blasonario di Corte della Biblioteca Nazionale di Napoli, manoscritto XVII.25, f. 148, anno 1637
Ritratto di Mons. Gaetano Lioy - Lupis, opera di Liborio Romano, Chiesa del Purgatorio, Molfetta
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